Sull’abolizione del numero chiuso alla Facoltà di Medicina

Il Direttivo dell’Associazione Sindacale CoAS esprime forte perplessità riguardo al Disegno di Legge approvato dalla Commissione Cultura del Senato in data 24-04-2024, licenziando un testo derivato dalla fusione di alcuni disegni di legge proposti (915, 916, 942, 980 e 1002) per modificare l’attuale metodo di accesso (=Quiz) ai Corsi di Laurea in Medicina e Chirurgia, Odontoiatria e Veterinaria.
Questa proposta è stata da alcuni pubblicizzata come “Eliminazione del numero chiuso per l’accesso a Medicina“, ma così non è; anzi non è ancora ben chiaro quale sarà il risultato finale, in quanto dall’esame del testo (scarica e vedi) non è ben chiaro se verrà mantenuto un limite al numero di Iscritti al Corso di Laurea oppure se questo limite origini dal numero di studenti che riusciranno a conseguire il numero di Crediti Formativi Universitari (CFU) nel corso del primo semestre, e accedere quindi di diritto al Corso di Laurea.

Il Disegno di Legge approvato in Commissione Senato, consta di soli tre articoli;

nel Primo Articolo del D.d.L.
si definiscono gli obiettivi e i Principi generali, ispirati agli Art. 32 e 34 della Costituzione, cui dovrà ispirarsi il Governo nell’espletare la funzione di “delegato” a scrivere le norme applicative necessarie per la applicazione di questo decreto.
Gli obiettivi- come si legge in questo Decreto – dovranno essere (Art.1) la “revisione delle modalità di accesso ai corsi di laurea magistrale in medicina e chirurgia, in odontoiatria e protesi dentaria“, in relazione all’obiettivo principale definito come “potenziamento del Servizio sanitario nazionale (SSN)” in coerenza con “…le esigenze del SSN medesimo nonché della qualità della loro formazione, in coerenza con gli investimenti previsti della Missione 6 – Salute del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza” (PNRR).


Nel Secondo Articolo del D.d.L.

Al Comma 1 si attribuisce al Governo la delega con le seguenti parole:
Il Governo è delegato ad adottare, entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, uno o più decreti legislativi per la revisione delle modalità di accesso ai corsi di laurea in medicina e chirurgia, …….. “
Conoscendo bene il rispetto dei tempi da parte delle Istituzioni in Italia, quel riferimento ad un limite di 12 mesi, porta a pensare che tra qualche anno staremo ancora attendendo i decreti esecutivi governativi. Ma proseguiamo l’esame del testo con fiducia.

Al Comma 2 si indica che “il Governo si attiene ai seguenti princìpi e criteri direttivi” che vengono precisati in una lunga serie di indicazioni successive.
a) …. l’iscrizione al primo semestre dei corsi di laurea magistrale in …… sia libera;

b) individuare le discipline qualificanti comuni che devono essere oggetto di
insegnamento nel primo semestre dei corsi di studio
…. garantendo programmi uniformi e coordinati …….. per un numero complessivo di crediti formativi universitari (CFU)
stabilito a livello nazionale
;

c) … l’ammissione al secondo semestre … subordinata al conseguimento di tutti i crediti formativi universitari … e alla collocazione in posizione utile nella graduatoria di merito
nazionale;


d) garantire …. il riconoscimento dei crediti formativi universitari conseguiti dagli studenti negli esami di profitto del primo semestreai fini del proseguimento in un diverso corso di studi.
Su questo punto è necessario un brevissimo commento: “Ma chi ha scritto questa ipotesi ha mai messo piede in una Università ?”

e) in coerenza con il fabbisogno di professionisti determinato dal SSN, individuare le
modalità per rendere sostenibile il numero complessivo di iscrizioni al secondo semestre
:
Basta dare molti soldi alle Università e poi tutto è possibile.

f) individuare le modalità atte a consentire l’allineamento del contingente di posti dei
corsi di laurea
con i posti disponibili per l’accesso ai corsi di Specializzazione.
Nelle Leggi sanitarie italiane, sin dal 1992 è precisato che è necessaria una Specializzazione per concorrere ad un posto da Medico Dirigente ospedaliero; il disallineamento tra numero di laureati e posti disponibili nelle Scuole di Specializzazione ha creato grandi carenze negli Ospedali in riferimento ad alcune Specialità mediche. Ma si tace (ovviamente) al grave problema che si è verificato negli ultimi anni, cioè quello giudiziario, per cui i laureati evitano le specializzazioni più tartassate dalle denunce dei pazienti, lasciando fino al 50 % dei posti (e borse di studio) disponibili, in quanto diventate Specializzazioni da evitare, sia per il rischio insito in esse, sia per le difficoltà ricadenti sulla vita familiare.

g) introdurre un sistema di monitoraggio dei fabbisogni del personale del SSN … per intervenire a sostegno degli ambiti di specializzazione in cui si registrano le eventuali carenze;

h) garantire che il numero di studenti iscritti al primo semestrenon sia considerato … nel … finanziamento ordinario delle università;

i) operare un riordino dell’offerta formativa universitaria … ;

l) prevedere che gli studenti dei corsi di laurea magistrale di cui al comma 1 possano
svolgere un’attività di formazione teorico-pratica anche sotto la guida di tutor
, …….

m) organizzare, anche in collaborazione con gli ordini delle professioni sanitarie, per gli
ultimi tre anni di scuola secondaria di secondo grado, percorsi di orientamento e di
sviluppo delle vocazioni per i corsi di laurea magistrale di cui al comma 1
, ……..
E’ inutile, dobbiamo ammetterlo, stiamo entrando in un clima di vera fantascienza !

n) promuovere percorsi di formazione e di preparazione ai corsi di laurea magistrale di
cui al comma 1 anche in collaborazione con le università
, …….
Confermo, la via dell’inferno è sempre lastricata di buone intenzioni !

Al Comma 3, Si precisa che “I decreti legislativi di cui al comma 1 sono adottati su proposta del Ministro dell’università e della ricerca, sentito il Ministro della salute.

Al Comma 4, si precisa la scadenza dei termini entro cui devono essere emessi i decreti.

Al Comma 5, Il Governo è delegato ad adottare uno o più decreti legislativi contenenti disposizioni correttive e integrative dei decreti legislativi di cui al comma 1 ………

Al Comma 6, si precisano alcuni aspetti finanziari.

Nel Terzo Articolo del D.d.L.
si precisano le abrogazioni che diventeranno effettive quando con i Decreti applicativi emanati dal Governo, saranno indicate e precisate le disposizioni in contrasto con le norme pregresse che andranno contestualmente abrogate.

I Quadri del CoAS sono quindi estremamente perplessi su questo Disegno di Legge, approvato per ora solo da una Commissione, per una “Legge Delega” che potrebbe non vedere mai la luce; conoscendo i tempi del Parlamento italiano, potrebbe perfino ipotizzarsi il nulla di fatto.
Rimane indefinito il numero degli accessi, né viene indicato una formula per indicarlo sulle necessità della nazione previste per gli anni successivi. Se, infatti, il numero chiuso, particolarmente ridotto (rispetto alle necessità) e costante per molti anni di seguito, ha portato alla attuale grave carenza di Medici (e infermieri), il Direttivo CoAS ricorda
ancora bene la disastrosa pletora medica che si era creata all’inizio degli anni 90 del secolo scorso e che aveva indotto alla scelta del “numero chiuso”.

Se da una parte il numero rigidamente chiuso e limitato è un danno per la grave carenza di professionisti che da esso può derivare, il CoAS ritiene che la eliminazione di questo limite possa portare ad una nuova pletora dei professionisti, con ulteriore compressione del potere contrattuale dei medici in futuro. Questa situazione andrebbe a colpire non solo i Medici neolaureati, ma anche quelli già operativi da anni, con una riduzione sia del potere di contrattazione dei diritti contrattualizzati e della loro valenza, sia del loro valore economico.
La situazione che si creerebbe, secondo i Dirigenti del CoAS, sarebbe funzionale solo ed esclusivamente ai conti della Sanità privata che potrebbe così reperire forza lavoro in abbondanza e a buon mercato, specialmente se il numero di laureati supera la domanda effettiva nel settore sanitario.

È importante che le istituzioni e gli enti preposti monitorino attentamente l’impatto dell’eliminazione del numero chiuso e adottino misure adeguate per garantire che i diritti contrattuali dei medici non vengano compromessi. La qualità dell’assistenza sanitaria offerta alla popolazione deve rimanere una priorità, anche in un contesto di accesso più ampio alla formazione medica.

In sintesi:
* pur essendo tra quelli che non ritengono asettico (e quindi discriminante) l’attuale metodo di selezione,
* pur non ritenendo che l’attuale metodo basato su quiz sia utile per una effettiva selezione dei ragazzi più adatti alla carriera del medico che ha al suo interno infinite varietà di sviluppo della professione medica e della personalità del professionista,
* pur ritenendo che l’Università non possa far fronte in modo serio e sereno ad un numero di accessi di circa sei volte l’attuale,
Il Direttivo del CoAS Medici ritiene che l’eliminazione del numero chiuso agli accessi alla facoltà di Medicina richiederebbe una valutazione attenta e bilanciata, tenendo conto sia delle opportunità per gli studenti che delle esigenze future del sistema sanitario e dei professionisti medici.
Insomma, sembra essere un provvedimento con un vago sapore preelettorale, presentato da certa stampa orientata unilateralmente come l’eliminazione del numero chiuso, ma trattasi non di un provvedimento così secco e tranchant come indicato nei titoli, ma piuttosto di un iniziale tentativo di intervenire non tanto sulla quantità di accessi alla Facoltà di Medicina e Chirurgia, ma solo sulle modalità, cioè sulla tipologia di esame a Quiz, che verrebbe sostituito da un semestre di studio di materie propedeutiche.
Sembra quindi essere frutto di una mentalità populista, alla ricerca di dichiarazioni spot, da poter utilizzare verso il grosso pubblico.
In effetti potrebbe essere un aggravio economico per le famiglie che dovranno mantenere agli studi per circa un anno i propri giovani, senza alcuna certezza del risultato successivo.
Il Disegno di Legge appena approvato non contiene infatti né un numero assoluto né un preciso criterio di acceso alla facoltà.

Inoltre la sostituzione dei quiz con sei mesi di studio, potrebbe significare la sostituzione di un metodo tendenzialmente asettico, di ispirazione anglosassone, con un sistema “mediterraneo” in cui è rilevante la conoscenza diretta tra Docente che deve valutare il candidato conoscendone verosimilmente anche il casato (che in Italia è fondamentale).
In questa ipotesi legislativa va a scomparire la sperzonalizzazione data dai Quiz a favore di voti e giudizi attribuiti da docenti che- ancora oggi – sono esseri umani, sensibili ai contatti tra persone.

Insomma: Speriamo che l’Italia se la cavi !


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Commenti

Una risposta a “Sull’abolizione del numero chiuso alla Facoltà di Medicina”

  1. Avatar Dario Somenzi
    Dario Somenzi

    Riflessione molto corretta, in particolare sulla distinzione fra “numero chiuso” e “numero programmato” quest’ultimo resta l’approccio corretto: in Italia ancora non si riesce a lasciare perdere le ideologie e ad essere più pragmatici.

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