Il collega Dott. Vito Procacci, direttore del pronto soccorso del Policlinico di Bari ha ricevuto nei giorni scorsi una multa di 27.100 euro da parte dell’Ispettorato del lavoro.
La multa contestava a lui e al resto del personale le ore di lavoro straordinario svolto in ospedale nel pieno dell’emergenza Covid, superando nettamente il numero massimo di ore di lavoro previste dalla legge (66/2003).
La vicenda, per il momento, sembra aver avuto un lieto fine per i Dirigenti del Policlinico di Bari: l’accertamento dell’Ispettorato del lavoro è stato impugnato e il Dott. Procacci ha scritto direttamente al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Grazie all’intervento del Presidente e della Ministra del Lavoro Calderone, la multa è stata per il momento sospesa.
Ma la storia potrebbe essere più complicata di così.
Fino a che punto, di fronte a un’emergenza dichiarata, è giusto e legittimo per un Direttore di una U.O.C. calpestare le norme sugli orari e i turni di lavoro?
E ancora: l’ormai cronica mancanza di personale nei reparti di emergenza e urgenza potrebbe diventare motivo di altre interpretazioni fantasiose, estrose ed estemporanee dei Direttori di UU.OO. rispetto alle norme a tutela della salute dei lavoratori?
Noi del CoAS Medici ci siamo già attivati con i referenti locali in Puglia per fare luce su questa vicenda: prima di proclamare eroi, è giusto andare a fondo dei fatti e valutare quanto le decisioni prese oggi possono costituire un precedente per negare diritti un domani.
L’unica certezza che questa vicenda al momento non fa che confermare è la mancanza di personale medico nei reparti d’urgenza. I medici continueranno a scegliere altre specializzazioni, scoraggiati da situazioni organizzative e lavorative insostenibili per la propria salute e per la famiglia.
Aggiorneremo questa pagina con le informazioni utili a precisare la vicenda.
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